Ninaif pubblica il videoclip di “Aprile“, un brano potente, di solidarietà femminile e da ascoltare con estrema attenzione…

Come hai conosciuto Luca Laudi? Avete ideato insieme il progetto?

Ho conosciuto Luca Laudi in passato attraverso un altro progetto, quando anni fa con la band di cui facevo parte vincemmo registrazione e video di una cover. Inoltre vidi il lavoro che fece con un mio amico cantautore, Luca Carrubba, e ne rimasi colpita.

Per cui per il mio progetto nessun dubbio, ambivo ad una collaborazione con lui.

Quando lo contattai ascoltò il pezzo ed accettò subito con entusiasmo. Gli presentai un’idea embrionale e lui la sviluppò in maniera per me profondamente affascinante.

Ad oggi non posso che essere entusiasta della scelta.

Ritieni che il video raccolga a pieno il senso profondo di “Aprile”? Cosa ti è piaciuto della sua realizzazione?

Per me Piera ed il suo messaggio sono state rappresentate a pieno nel videoclip e nella sua realizzazione.

È stato un momento indimenticabile che porterò con me per sempre, ho vissuto un’unione viscerale in quel momento con tutte le donne del videoclip. Ci siamo emozionate, abbiamo ballato, abbiamo raccontato e vissuto le nostre fragilità come la nostra forza ed il nostro coraggio. Unite abbiamo dato volto a troppe donne che non hanno modo di esporsi e questo è già per me un grande punto di arrivo.

In tutto questo, la delicatezza e la sensibilità del regista ha fatto la differenza ed ha confermato quanta anima ci fosse su quel set.

L’unione femminile è uno dei punti fondamentali del video: tu e le altre donne avete instaurato da subito un buon legame? Com’è stata la collaborazione?

È stata una collaborazione potente. Ci siamo messe a nudo una di fronte all’altra.

Io in primis mi sono sentita accolta e protetta e spero sia stato lo stesso per le altre, ma so che quel momento è stato importante per ognuna di noi.

Secondo te, la musica è uno strumento fondamentale per arrivare al cuore delle persone? Se sì, perché?

Assolutamente sì, anche per questo sento il bisogno di raccontare attraverso la musica.

Come dico sempre, la musica (come l’arte in generale) è una strada che prevede una responsabilità nei confronti di chi la ascolta, di chi gli da peso, di chi prende ad esempio quelle parole o per chi può farle sue.

Oggi non è semplice arrivare alle persone, bisogna considerare anche il profondo bisogno di leggerezza.

Ma se con quella nota di leggerezza si riesce a mandare un messaggio sociale sano ed utile penso che l’obiettivo sia raggiunto.

D’altronde, si sa, la musica è la colonna sonora della storia dell’essere umano. Per cui quale strumento migliore per arrivare al cuore delle persone?!